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Ferrer y Guardia, Francisco.

Pensatore politico anarchico spagnolo. Orientatosi giovanissimo verso le idee libertarie e anticlericali, iniziò la sua attività politica come segretario di M. Ruiz Zorrilla, il capo dei monarchici radicali durante la rivoluzione degli anni Sessanta, e lo seguì a Parigi. Nella capitale francese svolse poi attività d'insegnante ed entrò in relazione con una non più giovane signora che presto morì lasciandolo erede di una cospicua fortuna. Nel 1901 ritornò nella nativa Catalogna e a Barcellona fondò la prima delle sue scuole moderne su una base rigorosamente razionalista e scientifica. A questa prima scuola se ne aggiunsero presto altre sia in Catalogna che nelle regioni vicine con l'intento di sottrarre il monopolio dell'istruzione alla Chiesa cattolica e nel 1904 se ne contavano già una quarantina. Com'era inevitabile il movimento incontrò l'ostilità e una violenta reazione da parte della Chiesa che ricorse a vari mezzi per sopprimerlo. Contro le scuole di F. furono promosse campagne e montate calunnie che non risparmiarono la sua vita privata, con riferimento particolare al fatto che egli convivesse con una compagna fuori dal matrimonio, data l'impossibilità di ottenere il divorzio dalla prima moglie. Fu inoltre accusato di essere l'ispiratore degli attentati compiuti dagli anarchici. Nel 1906, nel corso degli arresti in massa seguiti all'attentato anarchico contro re Alfonso e sua moglie, venne arrestato. Tutte le "scuole moderne" furono chiuse d'autorità e si tentò di coinvolgerlo nell'attentato ricorrendo a false prove. Venne tuttavia assolto e, pur rimanendo chiusa la sua scuola più importante, altre poterono essere aperte, consentendogli di riprendere l'attività educativa. All'epoca in cui avvennero i sanguinosi disordini di Barcellona del 1909 si trovava all'estero, ma ciò non impedì che al suo rientro a Barcellona venisse arrestato, deferito al tribunale militare, sottoposto a un processo sommario, condannato a morte e fucilato il 13 ottobre 1909. Più che un anarchico egli fu un razionalista anticlericale ortodosso e dedicò la propria vita a un'attività educativa tendente a riscattare i giovani dall'istruzione dogmatica di tipo religioso che deteneva il monopolio in Spagna, sostituendola con una morale strettamente materialistica. Non fu e non pretese di essere un pensatore originale e non diede alcun contributo al pensiero socialista e anarchico. Esercitò tuttavia una grandissima attrazione anche fuori dalla Spagna soprattutto per la sua attività pedagogica (Alella, Barcellona 1859 - Barcellona 1909).